La mia storia
Io e mia sorella siamo nati nelle case popolari a Padova, mamma faceva la casalinga e papà il conducente di autobus, portiamo sempre rispetto per le nostre origini perché ci hanno permesso di restare umili ed educati alla soluzione dei problemi.
Avevo 11 anni quando ci siamo trasferiti fuori città in un casetta di campagna dell’epoca dopo guerra. Complice una ristrutturazione in economia che ci ha impegnato tutti i fine settimana e i periodi delle vacanze (“ci siamo fatti 2 anni di fila a malta” ripeteva sempre mia madre per ironizzare..), decisi di iscrivermi all’istituto tecnico per Geometri.
Dopo i 5 anni di scuola superiore e 5 estati passati a lavorare nei campi di un vivaista vicino casa per guadagnare qualche lira, decisi di iscrivermi all’Università di Scienze Statistiche a Padova.
Per racimolare qualche soldino lavoravo qualche ora la settimana come manovale in una piccola impresa edile, mentre nei weekend facevo il cameriere in discoteca. Ricordo benissimo un venerdì di una fredda e umida mattinata di novembre, mentre stavo lavorando in cantiere vidi un mio coetaneo agente immobiliare, ben vestito con la sua Mercedes sportiva… E lo stesso giorno, alla sera in discoteca raccolsi i flutes e la bottiglia di Dom Pérignon vuoti dal suo tavolo a bordo pista.
Fin da quel momento non avevo mai preso in considerazione la vendita come lavoro, tanto meno la mediazione immobiliare, ho sempre creduto che da buon matematico sarei diventato un tecnico, analista, statista…
Fu così che a 24 anni conclusa l’Università, iniziai (prima della chiamata al servizio militare) quasi per sfida a lavorare in una agenzia immobiliare, senza nessuna esperienza nella vendita ma sapendo bene come si costruiva una casa dai calcoli ad un progetto, dalle fondamenta al tetto.
E così nel secondo anno di attività (2002) ero già entusiasta dei miei buoni risultati che permisero tra l’altro, a me e Silvia poco più che ventenni di realizzare il sogno dell’italiano medio: l’acquisto della prima casa.
Tra compravendite e investimenti immobiliari tutto proseguì molto bene fino al 2008 quando scoppiò la bolla immobiliare, ne conseguì che il sogno degli italiani andò progressivamente in fumo. Intimoriti dalla situazione economica i potenziali acquirenti di case diminuirono e con loro anche le vendite.
In quel periodo, il calo del lavoro mi spinse a prendere in considerazione anche la mediazione nella vendita di attività commerciali, riscontrai infatti velocemente che questo settore aveva un andamento crescente, in controtendenza con il mercato immobiliare di cui mi ero occupato esclusivamente fino a quel momento.
In un primo momento mi sembrò una scelta azzeccata perché permetteva ai miei guadagni di poter crescere, umanamente però non ero soddisfatto perché riscontravo negli imprenditori, con cui venivo a contatto troppe difficoltà e uno scontento generale. Le pesanti tasse, gli investimenti pubblicitari insufficienti o sbagliati ed il periodo storico costantemente mutevole ha portato e sta portando infatti al fallimento di molte realtà commerciali.
La svolta!
Era il 2016 quando un amico, Simone mi fece un domanda, molto semplice ma non banale, mi chiese:
Paolo sei felice?
Io risposi di sì li per li, non mi mancava niente, una famiglia meravigliosa incoronata dall’arrivo di un figlio, una bella casa, una bella auto…
ma poi pensandoci bene nel mio lavoro ero infelice perché la mia attività aveva troppi limiti, obblighi e soprattutto vincoli. E io per natura ho sempre voluto sentirmi libero!
Avevo limiti di territorio, obblighi di categoria professionale ed ero vincolato a stare in un ufficio, lontano da casa dalle 8 fino alle 20 da lunedì al venerdì e il sabato almeno fino alle ore 13.
Diversamente, in vacanza se posso scelgo un b&b o anche il campeggio perché mi fa sentire libero, piuttosto di entrare e chiudermi in un hotel o peggio in una nave da crociera.
In quel momento della mia vita, a 40 anni ho sentito il bisogno di cambiare, volevo qualcosa di diverso, un lavoro attorno alla mia vita, alla mia famiglia, vicino ai miei ideali e non una vita intorno al lavoro, come nell’immaginario comune.
Cosi’ mi sono preso il fatidico anno sabbatico e ho iniziato a viaggiare in cerca di soluzioni, ho attraversato mezza Europa, alcuni paesi dell’Asia e anche l’India. Tutti i miei viaggi erano programmati per la mia crescita personale, professionale, e forse anche spirituale. Furono delle esperienze meravigliose che hanno segnato per sempre la mia vita!
Viaggiare è meraviglioso, vedere luoghi e conoscere persone, culture diverse aprono mente e cuore verso nuove ispirazioni.
L’obiettivo era trasformare le mie credenze limitanti di un mediatore insoddisfatto, in credenze potenzianti:
zero limiti,
zero obblighi e
zero vincoli.
Iniziai ad occuparmi di mediazione di prodotti e servizi per aziende attraverso nuove piattaforme di networking così sono cresciuti stimoli, relazioni importanti e quindi nuove opportunità.
Sperimentai molto tra il 2016 e il 2020, ricordo con molto affetto Maxlife, un club di imprenditori fondato da Mario, un grande imprenditore e comunicatore, un vulcano di energia positiva ed una persona squisita con cui ho condiviso emozioni uniche tra Milano e Venezia organizzando eventi in location strepitose.
Purtroppo il 16 settembre 2019 Mario ci lasciò, fui molto provato per la sua mancanza, è stato un riferimento nel lavoro e nella vita, un fratello.
“E’ un peccato lamentarsi!”
Lo diceva sempre…era il suo motto, riusciva sempre a vedere il positivo anche nelle cose più brutte.
Qualche settimana da quel tragico giorno mi invitarono ad un evento a Montecarlo, una nuova piattaforma, Elitè Club un progetto simile a Maxlife con una visione più internazionale che rafforzava ancora di più le mie credenze da mediatore senza limiti, così decisi di mettermi nuovamente in gioco!
Investii ancora molte energie, tempo e naturalmente anche soldi, poi a inizio 2020 è arrivato il covid e sappiamo tutti com’è andata…. un club basato sulla condivisione di spazi, strumenti e idee in presenza… e naturalmente dovetti ancora una volta abbandonare.
E dovevo nuovamente ripartire da zero cercando nuove soluzioni ed opportunità!
Quindi a marzo 2020 come tutti ci siamo chiusi in casa e gli unici strumenti per lavorare erano nel digitale, ho pensato molto e dopo giorni di lavoretti a casa, tinteggiature, giardinaggio mi venne una illuminazione! Focalizzato sempre nel mio obiettivo, ovvero trasformare le mie credenze limitanti in potenzianti arrivai ad una conclusione:
Nella mediazione le relazioni sono fondamentali ma i processi per portare a termine un affare, nei quali si perdono sempre tantissime energie, tempo e soldi andavano delegati e digitalizzati.
Costruire relazioni e delegare i processi di mediazione per l’ottenimento di commissioni garantendo sempre alle parti: competenza, trasparenza e migliori esperienze nella compravendita, questa è diventata la mia missione.
Ora, gestisco relazioni per la compravendita di immobili, inoltre, grazie a innovazione e metodo, sviluppo relazioni per la vendita di prodotti e servizi per piccola, media impresa e per nuove aree di mercato in forte crescita come grande distribuzione ed online shopping, digitalizzando i processi di mediazione.
Ad ogni affare concluso ottengo automaticamente una commissione.
Così, diversifico le entrate sempre più suscettibili a fattori esterni non controllabili come crisi dei mercati finanziari, terremoti, alluvioni, pandemie, attentati, guerre…. e posso dedicare più tempo alle mie passioni: famiglia, viaggi e sport.
Il futuro?
Ho iniziato a collaborare con esperti nella finanza digitale, voglio estendere le mie competenze anche nella mediazione finanziaria e dedicarmi agli Investimenti.
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